Tartarughe all'infinito

BUR, 2018
Traduzione di Beatrice Masini
337 pagine
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«Credo che forse sono come il White River. Non navigabile.» «Ma non è questo, Holmesy. Il senso della storia è che la città l'hanno costruita comunque, capito? Uno si arrangia con quello che ha. Loro avevano questo fiume di merda, e sono riusciti a costruirci attorno una città normale. Non sarà una grande città. Però non è male. Tu non sei il fiume. Tu sei la città.»
Aza ha 16 anni e vive a Indianapolis con la madre e molti pensieri intrusivi ad assillarla. Attorno a lei: la migliore amica Daisy e Davis, il figlio del miliardario Pickett appena sparito. Le due ragazze si improvvisano investigatrici per ottenere, inizialmente, la ricompensa prevista per il ritrovamento del ricco imprenditore. La ricerca le porta a fare un viaggio in canoa sul fiume ma finiscono per scoprire che il miliardario ha lasciato solo degli appunti indecifrabili sul cellulare e tutto il patrimonio in eredità al suo tuatara, lucertola gigante dalle origini preistoriche. Aza, nel frattempo, ha paura di prendere malattie infettive, di lasciar andare il ricordo del padre morto, di affezionarsi a Davis e di essere un peso per tutti quelli che le stanno attorno. Indagini, feste underground, ricoveri in ospedale e sedute psicologiche... e tanto altro ancora in questa storia sorprendente.

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