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“Allora Martino, domani si torna a casa. Sei preoccupato per il tuo esame di greco?” “Ma va', è preparatissimo!” “Diciamo che sono moderatamente ottimista. Dovrà andar bene per forza! Mi sono spezzato la schiena sui libri per tutta l' estate!! “… giornale radio. Trasmettiamo i provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista. Vittorio Emanuele Terzo, per grazia di Dio e per volontà della nazione, re d' Italia, imperatore d' Etiopia, udito il consiglio dei ministri decreta: che all' ufficio di insegnante nelle scuole di ogni ordine e grado non potranno essere ammesse persone di razza ebraica…”
È un' estate come tutte le altre, per Andrea e Martino Goldstein. Sono al mare come ogni anno, fanno il bagno e si preparano per gli esami di greco che li aspettano al ritorno a scuola. Ma, a un certo punto, non è più un' estate come le altre: il governo fascista vara le leggi per la difesa della razza, impedendo agli ebrei – studenti o insegnanti – di accedere alla scuola. Da lì sappiamo com' è andata: deportazioni, famiglie distrutte, l' orrore. Andrea riuscirà a emigrare negli Stati Uniti ma, dopo un periodo tutto sommato tranquillo, deciderà di arruolarsi per combattere i fascisti. Morirà a 22 anni colpito da una granata a Sassomolare, in Italia, durante una missione. Martino verrà deportato ad Auschwitz. Sarà uno dei pochi ebrei italiani a sopravvivere all' inferno dei campi di concentramento. Quella di Andrea e Martino è una storia vera – tragicamente vera – che si apre e si chiude con un' estate che pare come tutte le altre, una storia ricostruita con delicatezza, a partire da testimonianze ed epistolari, dalle matite di Andrea Serio che ci ricordano quanto in fretta la normalità possa trasformarsi in tragedia, tra il giubilo e la noncuranza della folla esultante.

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