L'isola dei senza memoria
Il Saggiatore, 2018
Traduzione di Laura Testaverde
302 pagine
...non è nè doloroso nè penoso. Ti sveglierai nel letto un giorno e sarà tutto finito, prima che te ne accorga. Prova a restare in ascolto con gli occhi chiusi e a sentire il flusso dell'aria mattutina: avvertirai qualcosa di diverso dal giorno precedente. Così anche tu capirai che cosa hai perso, che cosa è scomparso dall'isola.
Immagina un cielo senza uccelli. O un prato senza fiori. O un mondo senza arte. Non è così difficile in realtà, solo tristissimo e orrendo. In questa isola da qualche anno è la normalità: non è che le cose, gli animali, i suoni spariscano in sé improvvisamente, ma è la capacità delle persone di ricordarseli, e dargli significato. Ci si sveglia un mattino, si vedono uccelli in cielo, e li si guarda con indifferenza, come fossero delle macchie senza senso. Il ricordo da quel momento inizia a svanire, fino a sparire del tutto. E ad aiutare la popolazione nella rimozione c'è la polizia segreta, che cerca ovunque tracce e le distrugge. La protagonista è una giovane donna, che un giorno si trova gli agenti alla porta: sanno che il padre, morto da un po', era un ornitologo, ma gli uccelli sono appena scomparsi. Entrano, ribaltano lo studio, portano via in grandi sacchi ogni appunto, disegno, fotografia che possa ricordare a qualcuno che un tempo esistevano degli animaletti volanti. Una vera dittatura, che rende l'epidemia della perdita di memoria ancor più tremenda. E se un giorno a sparire fosse la consapevolezza di una parte del corpo, o del cuore? Cosa si può fare per resistere? E ha senso rischiare tutto per custodire i ricordi di nascosto?
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