La morte malinconica del bambino ostrica

Einaudi, 2006
Traduzione di Nico Orengo
137 pagine
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La sua pelle è un panno bianco
ricucito da ghirigori di fili neri,
molti spilli colorati
nel suo cuore son puntati.
(..) Eppure anche lei è preda
di un maleficio da superstrega,
un sortilegio che non può
spezzare: se qualcuno le
si avvicina gli spilli si
fanno spina e nel cuore
vanno ad affondare.
 
In questa raccolta di poesie e ballate, il famoso regista, dimostra di essere oltre che bravo illustratore di se stesso anche un abile narratore. Sono mondi assurdi popolati da personaggi strani, quelli che racconta, tutti portatori di una diversità fisica che diventa lo spunto per una riflessione seria e ironica sul futuro.
Bambini mummia, eroi tristi e imbranati, ragazzine furbe e deformi, robottini stupidi e abbandonati, regine senza regno: esseri modificati secondo le più agghiaccianti profezie, mostri dei nostri tempi, sembrano indicarci la via per non lasciarci distruggere perché loro sopportano e sorridono della loro diversità.
 

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