Inutile Tentare Imprigionare Sogni
Marcos y Marcos, 2013
215 pagine
All'ITIS l'unica cosa con cui potevi pensare di limonare era la vaschetta di olio lubrificante del tornio.
All'Istituto Tecnico Alberghetti di Imola arriva Baldo Creonti, vestito con jeans, camicia rossa di flanella e giacca nera... non è Dylan Dog anche se vorrebbe tantissimo avere il suo carisma e "sintomatico mistero". Pochi amici, in fondo tutti si fanno gli affari loro, le sue giornate passano lente lente, a casa la madre, sempre stanca, cerca di farlo studiare e il nonno sembra sempre sull'orlo della follia. Ma un giorno accade qualcosa, il compagno Confittoni ha un intorto con una tipa di ragioneria e chiede aiuto a quei pochi amici che ha. In soccorso arriva Oscar, il ripetente bello e dannato, che gli cede il montoncino per nascondere una felpa zozza e lurida dei Metallica. Il ragazzo parte, con la speranza e il desiderio, verso la bella ragazza ma qualcosa distrugge il piano.
Torna a scuola, nel pomeriggio, con un occhio nero e il montoncino insanguinato. È stato picchiato.
I ragazzi si fanno intorno e sembrano molto preoccupati e decisi a vendicarsi, ma Baldo inizia a farsi delle domande che lo portano a sfidare tutto il consigli studentesco, Preside compreso, i compagni, "finti" pacifisti e chi decide del suo futuro scolastico. Nell'inconsapevolezza dei suoi gesti c'è tutta la voglia di essere pienamente autentico, senza orpelli o simboli alla moda, senza costrizioni o condizionamenti. Baldo vuole essere un uomo libero, senza scorciatoie e compromessi!
Inutile Tentare Imprigionare Sogni nasce dalla condanna a cinque anni di ITIS che Cristiano Cavina ha dovuto scontare, e rivela più che mai la sua voce ironica, forte e chiara e il suo sguardo solare e autentico.
Commenti
16/03/2022 00:18
1i - Liceo Galvani, Bologna
COMMENTO XANADU DEL LIBRO “INUTILE TENTARE IMPRIGIONARE SOGNI” di
CRISTIANO CAVINA
1) Il voto che do al libro è 7, perchè è un libro che non mi ha suscitato un particolare
entusiasmo, anche se mi sono piaciuti il luogo dove si svolge la storia e le idee che
ha il protagonista.
2) In questa storia l'aspetto che mi ha colpito particolarmente è la semplicità dei
pensieri del protagonista :
1) Prima citazione: “Non infilare un verbo in una frase è una buona tecnica per non
mettersi nei guai”.
2) Seconda citazione: ”I verbi non si sa mai dove possono portarti”.
Non mi è piaciuto, invece, il personaggio del professor Serafino, perchè egli faceva
preferenze tra gli alunni, cosa che un buon professore non dovrebbe mai fare:
1) Prima citazione: “Serafino Dal Re odiava Costa. Odiava due terzi della classe, in
realtà, e quasi la totalità dell'istituto, corpo docente compreso”.
2) Seconda citazione: “ Usurpatore, su, ridai un attimo il cappotto al carissimo. Il
carissimo era Oscar”.
3) Un luogo ricollegabile alla storia è l'Istituto d'istruzione superiore “Francesco
Alberghetti”. Ho scelto l' istituto Alberghetti, perché la struttura della scuola mi ha
ricordato la mia scuola media, in cui ho trascorso 3 anni che mi hanno fatto maturare
molto. Il link è www.alberghetti.it
4) Il brano che si adatta a questo libro, per me, è quello dei Maneskin: ”Zitti e
Buoni",perché in questa scuola sono tutti “ fuori di testa”, come dice il ritornello della
canzone. Il link è www.teamworld.it
Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
20/03/2022 15:36
2 ASA - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
Questo libro mi è piaciuto abbastanza.
Il ritmo è veloce, ci sono molti dialoghi e, siccome si tratta di una storia adolescenziale, le parole - che soprattutto il protagonista usa - sono spesso volgari e giovanili.
La storia è raccontata in prima persona, quindi il lettore riesce bene ad immedesimarsi nel personaggio. Si tratta di un maschio, quindi per me, essendo femmina, è stato forse un po' più difficile calarmi nei panni del protagonista, anche per come parla e per il suo carattere, molto diverso dal mio.
Il registro lessicale è quindi molto semplice, come lo stile che il narratore adotta.
La cosa che mi è piaciuta di più è stata l'ironia che Cavina usa, il modo così semplice ma realistico con cui racconta una vita adolescenziale fatta di molti dubbi e difficoltà. In particolare la difficoltà di integrarsi con gli altri e di scegliere cosa fare del proprio futuro.
La storia, che è molto credibile e riconducibile ad una vera esperienza scolastica, racconta in modo molto chiaro le emozioni di Creonti (il protagonista).
Si parla in maniera reale di come uno studente affronta le sue giornate scolastiche, i racconti sono molto simpatici e fanno strappare un sorriso, appunto per il tocco ironico che l'autore inserisce.
La cosa che però non mi è piaciuta molto è stata l'esagerazione in ambito dei termini giovanili, mi è forse sembrato troppo esagerato l'inserimento di parolacce. So che ormai quasi tutti i giovani parlano in questo modo, ma preferisco le narrazioni che hanno un registro lessicale un po' più alto e raffinato.
Complessivamente il giudizio è positivo, consiglio questo libro come una lettura facile ed estiva, che non impiega molto tempo, ma che può strappare un sorriso e far riflettere sulla nostra persona, le nostre scelte e i nostri obiettivi.
23/03/2022 16:51
2A - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
Inutile tentare di imprigionare i sogni di Cristiano Cavina. Questo libro è ambientato negli anni 90 racconta in prima persona le vicende di Baldo Creonti uno studente che odia la scuola e non ha voglia di studiare, se fosse di peso da lui avrebbe mollato la scuola dopo la terza media, ma mamma Creonti, che lava chilometri di pavimenti, vede nel figlio la speranza in un futuro migliore lo iscrive a sua insaputa all' Istituto Tecnico Alberghetti a Imola frequentato esclusivamente da maschi come dice Creonti "condannato a 5 anni" dove a scandire l'inizio delle lezioni non è la campanella ma una sirena. Baldo Creonti incontra Bizzarri compagni e insegnanti come Oscar Rosini il bello della classe con un sacco di ragazze pluri bocciato preferito dal prof. di saldatura Serafino Dal Re che odia quasi tutta la classe compreso il corpo docente soprattutto Corvaglia il prof. di educazione fisica e vicepreside ecologista pacifista indossa sempre una tuta verde con il vizio di succhiarsi lunghi baffi neri, il prof di meccanica dal soprannome Conte Vlad capisce che insegnare non fa per lui e decide di andare a scavare pozzi in Cambogia, il prof. Don Resta ha un modo speciale per fare il prete spiega tutte le religioni tranne la sua che ti fa venir voglia di fuggire in Tibet o farti monaco buddista, l' ingegner Baldelli uno dei professionisti più popolari rigidissimo come racconta Baldo "a settembre riusciva a segare in mezzo classi intere le sue interrogazioni erano alta macelleria se non avevi studiato quelli delle pulizie dovevano passare tutto il pomeriggio a raccogliere i tuoi brandelli sanguinolenti sul pavimento". Le giornate passano tutte uguali con compagni che si nascondono dietro i tabelloni per dormire o giocano a carte, battaglia navale, cercando di schivare le interrogazioni, fin che un giorno il compagno di classe Confittoni ha un appuntamento con una ragazza di ragioneria Oscar Rosini per nascondere la felpa malandata gli presta il suo giubbotto ma qualcosa va storto nel pomeriggio torna con un occhio nero e il giubbotto sporco di sangue è stato picchiato da quelli del liceo, decisi a vendicarsi Oscar e Tiro organizzano una spedizione punitiva a ragioneria dove partecipa anche Creonti, va a finire male vengono picchiati e derisi e Baldo viene sospeso da scuola. Questo libro è divertente ironico è facile immedesimarsi nelle giornate trascorse da Baldo Creonti.
24/03/2022 14:57
2A - IIS "Vittorio Bachelet", Oggiono
questo libro non mi è piaciuto molto, pensavo fosse molto più interessante.
Baldo Creonti il protagonista è un ragazzo che è stato obbligato ad andare all'Itis da sua madre e quindi questa situazione penso sia capitata a molti giovani della nostra età che magari essendo indecisi sul percorso da scegliere abbiano scelto basandosi sulle decisioni dei genitori. comunque il libro è interessante in quanto l'autore cerca ti fa ridere molto a volte esagera un pochino. Il libro ha una lettura scorrevole lo consiglierei a persone che non vogliono leggersi un libro troppo complicato nella trama.
14/03/2022 17:06
1i - Liceo Galvani, Bologna
Già il titolo, scritto in un Italiano non molto corretto, è tutto un programma: “Inutile Tentare Imprigionare Sogni” rivela dal principio la sua essenza, il fulcro attorno cui gira tutta la storia. Infatti le parole del titolo formano un acronimo, ITIS (Istituto Tecnico Industriale Statale), la scuola in cui va Baldo Creonti, il protagonista. Questo libro mi è piaciuto abbastanza, non tanto per l'umorismo dal gusto dubbio presente costantemente: “All'ITIS l'unica cosa con cui potevi pensare di limonare era la vaschetta di olio lubrificante del tornio”, giusto per fare un esempio; bensì per come rappresenta la vita degli studenti e le varie tematiche dell'adolescenza. l'amore, la famiglia, la ricerca di se stessi, le stupidaggini, la scuola. Per quanto possa risultare stereotipata, questa rappresentazione del mondo adolescenziale mi ha fatto riflettere un po', anche su me stesso. In particolare mi è piaciuto il rapporto che Baldo ha con sua madre, la svolta che prende. Infatti Baldo inizialmente non si esprime minimamente con l'unico genitore che ha (la posizione del padre, come scritto nel libro, è “vacante”), e pensa che lei lo abbia costretto a studiare perché lei stessa aveva abbandonato la scuola molto presto: “Ma che pretendesse che fossi proprio io a cancellare certe macchie indelebili dal suo curriculum, non mi tornava affatto, Che colpa avevo io se non era riuscita a superare la prima media?”. Alla fine però Baldo si apre portando allo scioglimento della storia, lasciando spazio al finale. Consiglio di leggere questo libro quando si desidera una lettura poco impegnativa che faccia strappare un sorriso, sfogliando le pagine.
Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?
Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
23/03/2022 19:21
2 ASA - Liceo Andrea Maffei, Riva del Garda
Non mi è piaciuto appieno il libro "INUTILE TENTARE IMPRIGIONARE SOGNI".
Inizialmente l'avevo scelto per la sua tematica centrata sull'argomento scolastico. In particolare parla di uno studente che frequenta l'ITIS, per lo più per obbligo e non per voglia.
La storia è scritta con un lessico semplice che permette una buona lettura veloce e comprensibile.
Si coglie il sarcasmo e l'ironia, a volte anche troppa, del narratore. Questo, però, mi ha aiutato davvero molto ad immedesimarmi nel protagonista e a capire a fondo i suoi pensieri. Ma l'esagerazione, ricorrente nella narrazione, già dopo poche pagine ci si accorge che è ridondante. Ciò rende davvero pesante il testo, che potrebbe iniziare realmente a stufare.
In fin dei conti il libro non mi è dispiaciuto dato che i pensieri accuratissimi del protagonista ti permettono di vivere il racconto con i suoi occhi, di capire quale è il suo umore. Difatti penso che sia una persona che dentro di sé abbia in realtà molta voglia di fare.
Sono riuscito ad immedesimarmi nella narrazione grazie anche alla mia esperienza personale: conosco infatti dei coetanei i quali, frequentando lo stesso istituto, mi raccontano la loro esperienza. Quindi mi sono identificato ancora di più nel testo e ho riconosciuto diversi stereotipi: forse uno dei più banali, l'inesistenza delle ragazze nella scuola.
Consiglierei questo libro in particolare a chi tuttora frequenta la scuola o chi vuole rivivere i ricordi di quando era uno studente. Ciò è possibile grazie alle continue riflessioni del protagonista, ai suoi "commentini", dato che sono sempre pieni di sarcasmo.
Oltre a ciò consiglierei questo libro a chi legge libri umoristici e che, ovviamente, apprezzi gli stereotipi accompagnati dall'ironia.
04/03/2022 17:55
2BT - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Il libro personalmente non mi ha coinvolto molto, ma alla fine dei conti mi è piaciuto. Racconta la vita di uno studente di scuola superiore che, come ogni persona che ancora la frequenta, è avvolto da mille problemi e cerca in tutti i modi di risolverli e di trovare una via giusta. Il linguaggio è semplice e chiaro, e non particolarmente difficile. Questo libro lo consiglierei assolutamente ad un ragazzo o ad una ragazza che difatti frequenta ancora la scuola, specialmente le superiori.
23/02/2022 19:15
1C - Liceo artistico Nervi-Severini, Ravenna
Ho scelto questo libro perché mi interessava la copertina e la descrizione, Il libro in sé per sé non è molto interessante, il libro parla di un ragazzo che non ha voglia di andare a scuola; l'autore cerca di fare umorismo su lo stereotipo di scuola superiore, a parer mio l'autore usa umorismo abbastanza scadente. Il libro a lungo andare è ripetitivo, devo dire che sinceramente mi aspettavo qualcosa di più, il finale (per così dire) non è uno dei migliori. Consiglio questo libro a un pubblico dai 12 anni in su.
16/02/2022 13:21
4A - I.I.S. Andrea Gritti, Venezia
Non mi è piaciuto, l'autore voleva risultare spiritoso ma a mio avviso non c'è riuscito, inoltre il finale non è un vero e proprio finale.
18/01/2022 13:32
2ATC - I.I.S.T.A.S Lazzaro Spallanzani, Castelfranco
Questo libro mi è piaciuto veramente tanto perché è una storia interessante.
E ti fa capire 7 saco di cose sulla vita.
25/01/2022 10:54
2L - Liceo Scientifico “A.Pacinotti” di Cagliari
“Inutile tentare di imprigionare i sogni” è un romanzo che racconta in prima persona la vita scolastica di uno studente, Creonti, che manifesta disagi nell'ambiente scolastico, un istituto tecnico fatiscente, lontano da casa e dove gli studenti sono esclusivamente maschi. Il protagonista, sebbene non entusiasta della scuola, continua a frequentarla per assecondare il desiderio della mamma, che spera nel diploma del figlio, visto che lei non ha potuto conseguirlo. Una mamma che sogna il riscatto sociale della famiglia grazie alla carriera scolastica del figlio, senza conoscere le sue reali capacità, il contesto scolastico in cui vive con professori incapaci di stimolare e capire gli studenti.
Sono rimasto molto colpito dalla capacità dello scrittore di immedesimarsi nei pensieri di un adolescente e di sottolineare come molti studenti vivano la vita scolastica con rassegnazione e senza trasporto. Inoltre un aspetto che ho apprezzato molto di questo libro è l'ironia che viene utilizzata.
Il testo ha una connotazione autobiografica, infatti l'autore Cristiano Cavina, nato nel 1974 e vissuto con sua madre e i nonni materni, ha frequentato come Creonti un istituto tecnico industriale che non gli piaceva. Si può comprendere, quindi, come l'autore sia riuscito a descrivere nei minimi dettagli gli stati d'animo di un ragazzo nel periodo dell'adolescenza.
23/01/2022 22:15
1E - Liceo Laura Bassi, Bologna
Questo libro mi è piaciuto perché già dal titolo si capisce che parla di giovani e del loro difficile rapporto con i sogni e la realtà. Baldo Creonti è un alunno ripetente senza la minima voglia di studiare, "condannato", come dice l'autore, a cinque anni di Istituto Tecnico.
I racconti delle sue giornate tra i banchi di scuola scorrono in maniera veloce e divertente tra descrizioni di personaggi strambi (bidelli, compagni e professori), soprannomi che evocano timore (Il Conte Vlad) e compagni che parlano solo all'infinito (Bigini).
La vita a casa non è migliore: mamma Creonti non ha potuto studiare perché è dovuta andare a lavorare da ragazzina per aiutare la famiglia in quanto nonno Creonti si era giocato la bottega di famiglia a scala quaranta, quindi riversa sull'unico figlio tutte le sue speranze di riscatto. Ma Baldo Creonti, nonostante il dispiacere, è consapevole di non poter realizzare quel desiderio sentendosi un incapace perdigiorno. Chissà se sarà bocciato anche quest'anno...
21/01/2022 20:50
2P - Liceo Galvani, Bologna
Inutile tentare di imprigionare sogni è una lettura leggera e divertente, ma capace, alla fine, di lasciarti degli spunti di riflessione non banali. Il protagonista Baldo è un adolescente che all'inizio dell'anno scolastico si trova catapultato in una nuova realtà, l'Istituto Tecnico Alberghetti di Imola. Cavina raccontando le vicende esilaranti del protagonista e dei suoi compagni di classe riesce a evidenziare alcuni aspetti tipici del periodo adolescenziale: la ricerca di una propria identità, un difficile rapporto con la madre e con i coetanei e la mancata motivazione nello studio. Ho trovato molto interessante il personaggio di Baldo: la scuola, i professori, i compagni ci vengono tutti descritti sempre dai suoi occhi e dalla sua prospettiva. Ci troviamo infatti sempre coinvolti nei pensieri del protagonista, che però, secondo me, riusciamo a conoscere e capire meglio solo nelle ultime pagine.
Arrivata all'ultima pagina mi sarebbe piaciuto sapere come continua la storia di Baldo, cosa accadrà alla sua carriera scolastica e come evolverà il rapporto conflittuale con la madre.
Consiglio questo romanzo a chi ha voglia di ridere, ma allo stesso tempo anche di pensare e immergersi nella vita di un proprio coetaneo.
Una musica che mi è venuta in mente leggendo le avventure di Baldo e dei suoi compagni è una canzone indie-pop, Tutta la vita di Gazelle. Parla infatti della gioventù e del suo modo di affrontare i periodi più bui e difficili.
Se invece dovessi pensare a un luogo direi il portico del mio liceo. L''intero romanzo infatti si svolge all'interno delle mura scolastiche e nel cortile dell'ITIS. Per me e per i miei coetanei la scuola, come luogo fisico, è un'occasione (purtroppo in questo periodo non scontata) per fare nuove conoscenze, vivere nuove esperienze e per crescere come persone.
Questa storia ti ha fatto venire in mente un luogo?
Secondo te c'è una colonna sonora perfetta?
18/01/2022 16:55
2BT - I.I.S. Cesare Battisti, Bolzano
Il libro racconta una realtà di ragazzi che combattono ogni giorno con i problemi adolescenziali: essere se stessi ed autentici senza etichette.
La storia mi è piaciuta molto perché è realistica e tratta di esperienze personali, che possono essere accadute davvero o che qualcuno può vivere tuttora.
Assolutamente il libro lo consiglierei ad un/a ragazzo/a che frequenta la scuola superiore, per potersi rispecchiare anche in alcuni ragazzi e poter trovare conforto, accorgendosi di non essere soli. Un altro motivo per consigliarlo agli adolescenti riguarda il linguaggio: è molto semplice e schietto, tipico dei ragazzi.
Per concludere vorrei dire che è una bella storia e sicuramente mi ha fatto piacere leggerla ed immergermi nel mondo contorto dell'Istituto è di Baldo!