Il ragazzo che non uccise Hitler

Rizzoli, 2021
Traduzione di Marina Rullo
135 pagine
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Barney ha 10 anni ed è sopravvissuto miracolosamente al bombardamento che ha raso al suolo la sua casa e l'intero quartiere. Lui e la sua famiglia hanno perso tutto, quel poco di valore che riescono a recuperare se ne sta comodo in una valigia. Ma oltre alle perdite materiali ci sono anche quelle sentimentali, e quello a esserne più danneggiato è il nonno che in un colpo solo ha perso l'orto che curava amorevolmente e Big Black Jack, il cavallo con cui trasportava il carbone, e tutto per colpa del maledetto Hitler.
Il fuhrer ha infatti deciso l'attacco finale sull'irriducibile Inghilterra, e tutti i giorni manda i suoi bombardieri a lanciare sui civili il loro carico mortale.
Rimasti con solo il contenuto della valigia, Barney e la madre (il padre è al fronte a combattere), decidono di raggiungere una zia che li può ospitare, prendendo il primo treno utile. Nel vagone del treno ci sono solo lui e la madre che sta sferruzzando calzini per il padre, quando si apre la porta ed entra un signore distinto, curato, che non sembra aver sofferto particolarmente i disagi della guerra.
Il treno parte, tutto sembra andare per il verso giusto, quando il treno, per evitare un attacco aereo decide di fermarsi in una galleria, risvegliando la grande paura di Barney per il buio. Ma al distinto signore non sfugge il tremito nella voce del ragazzo e inizia a raccontare un'incredibile storia per distrarlo. Una storia che avrebbe potuto cambiare le sorti del mondo… 

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