Il nostro avvenire dorato

San Paolo Edizioni, 2019
Traduzione di Anna Patrucco Becchi
408 pagine
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“La famiglia naturalmente dev'essere povera”. Questo non mi sembrava un problema. Nonna Mei ci dava a intendere molto spesso che eravamo quasi sul punto di finire all'albergo dei poveri. Esagerava (e questo le riusciva bene), ma ricchi non lo eravamo di certo. Sembrava tutto così semplice, così naturale, che d'improvviso mi apparve chiaro ed evidente davanti agli occhi l'avvenire dorato che la Malinconica ci aveva dipinto. “Ma ce la fai a stare lontano dalle tue sorelle?”.' “Come?” “L'istituto magistrale è a Geelen. È permesso trascorrere un giorno a casa ogni due settimane”. La guardai spaventata “Non posso rimanere a vivere a casa mia? Potrei prendere tutte le mattine la corriera” La Corazzata scosse la testa “La messa del mattino inizia alle sei e un quarto. Non c'è nessuna corriera che parta così presto”.
Fing è la più grande di tre sorelle in una famiglia composta da padre, nonna e quattro fratelli maschi, la madre è morta quando lei era bambina. Nell'Olanda del 1938 vivere in una famiglia numerosa e non particolarmente ricca offriva sicuramente alcuni vantaggi: per esempio non mancavano la compagnia nei giochi, o nel gestire i piccoli lavori di casa, ma certamente si dovevano affrontare alcune preoccupazioni. Il denaro nella famiglia Bonn è forse l'unico problema reale, ed è dovuto al fatto che le imprese del padre non sono mai andate molto bene, anche se ora con la produzione dei sigari pare che la situazione stia migliorando… Ma anche se la dispensa non è più spoglia come in passato, di certo Papà Bonn non può permettersi di assecondare il più grande desiderio di Fing, che è quello di poter continuare gli studi. La retta per mandare la figlia in una scuola privata è troppo alta, e forse l'unica possibilità è chiedere aiuto al collegio del monastero, ma per farlo bisogna passare “sul cadavere” di Nonna Mei che non vuole sentire parlare di elemosine per la sua famiglia. Fing non sa davvero come fare per realizzare il proprio sogno senza offendere la nonna, quindi desiste e trova lavoro presso la famiglia più ricca del paese. Una famiglia che l'accoglie amorevolmente e le chiede di essere una sorta di “dama di compagnia” per la giovanissima Liesel, un lavoro facile, pagato bene e per niente faticoso. Ma perché pagare una ragazza per un compito del genere? Cosa nasconde questo “strano” impiego?

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