Il bambino oceano

Rizzoli, 2019
Traduzione di Bérénice Capatti
130 pagine
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Morire a qualcosa, per nascere a un'altra cosa. Dire addio alle persone che spariscono nell'oscurità e vedere già davanti a sé le silhouettes di altri che prendono forma, altre persone che allo stesso modo, un giorno, lasceremo. L'abbandono del proprio passato, dell'infanzia, l'incertezza di tutto, di se stessi, ma anche il desiderio ardente di vivere. 
Un ragazzino è scomparso nel nulla, da troppo tempo, e non sembrano esserci speranze di ritrovarlo. L'unica è cercare di ricostruire, passaggio dopo passaggio, senza saltare nessun dettaglio e nessuna testimonianza, tutti i suoi movimenti, dall'ultima sera in cui è stato visto ad oggi. 
Siamo in Francia, in una zona di campagna, isolata e povera. Protagonista è una famiglia numerosa, genitori terribili e sette figli: due gemelli di 14 anni, due gemelli di 13, due gemelli di 11, e l'ultimo, Yann, di 10, solo e minuscolo. Sembra quasi un neonato da quanto è piccolo, e non parla. Però ha un potere: comunica con la mente, e ha un istinto infallibile. Una notte Yann si alza dal letto che divide con i due gemelli più grandi, con un sesto senso. Silenzioso come un gatto origlia alla porta dei genitori, e sente dalla voce del padre una cosa che non avrebbe mai dovuto sentire. Corre a svegliare i fratelli, li fa alzare, e sotto la pioggia battente li mette in marcia, in fuga, lontano da lì, chissà verso dove… 

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