Crash. Contatto fisico
2004
"In una città vera si cammina. Sfiori gli altri passanti, sbatti contro la gente... Qui a Los Angeles non c'è contatto fisico con nessuno: stiamo tutti dietro vetro e metallo. Il contatto ci manca talmente che ci schiantiamo contro gli altri solo per sentirne la presenza."
I contatti e gli scontri, come suggerisce il titolo, sono il nucleo di questo film. Sono la traccia di ognuna delle storie raccontate, che sembrano inizialmente scollegate tra loro ma che poi si ricompongono in un quadro unico, maestoso. Scenario di questi intrecci multipli è una Los Angeles multietnica che si fa teatro di conflitti intensi ma anche di grandi passioni, sempre su linee di confine mobili e pericolose come quelle del razzismo e delle differenze economiche. Buoni e cattivi si scambiano i ruoli di continuo, e ogni personaggio si ritrova a fare i conti con i propri limiti, a tentare di superarli, a volte non riuscendoci. Molto umano, no? Per questo Crash – Contatto fisico, anche se chiaramente ambientato in una metropoli statunitense di inizio anni 2000, è un film che parla del nostro affrontare quello che siamo, quello che sono gli altri, e la sfida di vivere insieme.
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