"Se credi che non ci sia speranza, farai in modo che non vi sia alcuna speranza. Se credi che esista un istinto verso la libertà, farai in modo che le cose possano cambiare. Ed è possibile che tu possa contribuire a creare un mondo migliore."
Dietro questo titolo che fa pensare a un supereroe, non c'è in realtà nessuno che sfoderi super poteri con relative trasformazioni fisiche e tutine colorate. C'è invece una famiglia straordinaria, completamente isolata dal resto della società, alla cui guida c'è Ben, un padre che gestisce da solo tutti gli aspetti dell'educazione dei figli, passando dalle lezioni di caccia agli allenamenti fisici incredibilmente impegnativi in mezzo alla natura, fino alle letture critiche dei classici della letteratura dell'Ottocento e di testi comunisti e anarchici. Ma dietro a questa apparente utopia si nascondono diversi problemi, che esplodono quando la moglie di Ben e madre dei cinque figli, ricoverata in un ospedale psichiatrico, si suicida. Ci sarebbe stato un modo per anticipare ed evitare questo atto irreversibile? Ben ha fatto tutto il possibile per salvare sua moglie? Ed è giusto che i figli non conoscano niente del mondo esterno a parte quello che leggono nei libri o che gli racconta il padre? Nel viaggio che li porta al funerale di colei che riusciva a mantenere in equilibrio questa comunità di avventurosi idealisti, proprio i loro ideali verranno messi alla prova dal mondo conformista e ordinario che avevano abbandonato, venendo così a contatto, forse a parti invertite, con la diversità.

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