Zanna Bianca

Jack London
Giunti Junior, 2018
avventura natura lupi alaska
«Egli apparteneva agli umani, come tutti i cani appartengono ad essi. Le sue azioni erano loro, come il suo corpo era loro, per esser maltrattato, calpestato, e per tollerar tutto. Tale era la lezione che egli aveva rapidamente appresa. Fu una lezione dura, poiché contrariava tutto ciò che era forte e dominante nella sua natura; e mentre odiava questa schiavitù, senza saperlo apprendeva ad amarla. Era un collare il proprio destino nelle mani d'un altro, un sollevarsi dalle responsabilità dell'esistenza.»
Zanna Bianca è figlio di una cagna mezzosangue e di un lupo. Unico sopravvissuto della cucciolata, deve immediatamente cimentarsi con il mondo circostante, quello delle terre selvagge dell'Alaska. Si tratta di un mondo duro e pieno di insidie: la morte non è una variabile ma una presenza costante, il forte sopravvive, il debole muore. Una volte apprese le leggi brutali della natura, ecco che ci sono quelle più ambigue del rapporto con gli uomini. Zanna Bianca subirà una serie di apprendistati differenti: da Lupo Grigio apprende la legge del bastone e della sottomissione, tanto da rassegnarsi a rinunciare per sempre alla sua natura libera e selvaggia. Il secondo padrone, Smith Bellezza (soprannominato così per il suo orrendo aspetto), lo sevizia e umilia continuamente per incattivirlo e farlo diventare un cane da combattimento. Da lui Zanna Bianca impara la legge dell'odio e della violenza. Dall'ultimo padrone, Weedon Scott, un ingegnere minerario, apprenderà la legge dell'amore e della fiducia. L'ingegnere lo acquista da Smith Bellezza quando è ormai in fin di vita e con pazienza si prende cura prima della sua salute, poi delle ferite del suo spirito.

Qualcosa sull'autore

Nonostante abbia avuto una vita breve, Jack London ha scritto moltissimi libri e vissuto intensamente. In quarant’anni ha scritto oltre 50 tra romanzi, racconti, saggi, articoli, diventando uno dei più importanti autori americani. Non si è limitato solo a scrivere, però. Ha fatto molti lavori diversi, tutti accomunati da uno stile di vita vagabondo: strillone, pescatore clandestino di ostriche, lavandaio, cacciatore di foche, corrispondente dalla guerra russo-giapponese, agente di assicurazioni, coltivatore e cercatore d’oro. Ispirato alla corsa all’oro nel Klondike, alla quale ha partecipato nel 1987, ha iniziato a scrivere anche per nove ore di fila al giorno. Il suo stile è estremamente schietto , e nei suoi romanzi racconta la lotta dell’uomo solo, imbruttito e sfruttato, ma anche degli animali che per la prima volta diventano protagonisti. È forte il suo legame intellettuale con Darwin, che si riflette nei racconti di una lotta che rimane primordiale e selvaggia nonostante l’avanzare della civiltà. Questo interesse per la natura selvaggia lo differenzia dagli autori europei suoi contemporanei, che sono invece più meditativi.

Rilanci

Perché lo consigli

Perché è un grande classico della letteratura e sicuramente chi non lo legge si perde qualcosa. Perché Zanna Bianca sa essere tanto sanguinario e vendicativo quanto docile e fedele e allora può darsi che ciascuno abbia in sé queste due nature e la possibilità di scegliere quale delle due assecondare. Perché le persone che incontriamo - e il trattamento che queste ci riservano - hanno il potere di farci cambiare, ma sta a noi decidere fino a che punto. E, ovviamente, perché ci sono branchi di lupi dappertutto, la natura selvaggia e alcuni incontri miracolosi.