Unknown Pleasures
Joy Division
Factory Records, 1979
spaesamento
rock
new wave
gothic rock
tristezza
Everything up to and including Unknown Pleasures really existed only when the four of us were in a room together playing it. Not written down, not recorded, just from memory.
― Peter Hook
Unkown Pleasures è considerato uno dei dischi più influenti della scena rock, introducendo sonorità new wave e capostipite del gothic rock.
Album di debutto del gruppo, sin dalla sua pubblicazione, ha ricevuto una serie di riconoscimenti da parte della stampa musicale mondiale.
Nel mese di aprile del 1979, la band iniziò le registrazioni presso gli Strawberry Studios. Unknown Pleasures uscì nel giugno del 1979, prodotto da Martin Hannett e con la copertina progettata da Peter Saville, che in seguito divenne una delle più famose cover della storia del rock.
Il disco venne accolto molto bene, sia come critica che dal lato vendite, soprattutto considerando le limitate possibilità di distribuzione e di promozione della Factory Records. Per promuovere ulteriormente l'album, nell'ottobre del 1979, il gruppo si imbarcò in un tour di supporto ai Buzzcocks.
In molte classifiche di fine anno, redatte dalle varie riviste specialistiche, Unknown Pleasures figurò spesso nelle primissime posizioni mentre, per Sounds, i Joy Division saranno addirittura la miglior band del 1980.
Qualcosa sull'autore
I Joy Division sono stati una band post-punk inglese formatasi nel 1977 a Salford. Il gruppo era costituito da Ian Curtis (voce), Bernard Sumner (chitarra e tastiere), Peter Hook (basso) e Stephen Morris (batteria e percussioni).
Rilanci
Joy Division - Closer
Radiohead - OK Compuer
The Cure - Disintegration
Talking Heads - Remain in Light
Perché lo consigli
Unknown Pleasures è qualcosa a parte rispetto alla scena musicale del tempo: con le sue atmosfere gelide e desolate, porta l'ascoltatore in un'altro mondo, plasmato dalle mani di Curtis e il suo gruppo, per concedergli di sentire qualcosa di diverso ma comunque familiare; come un'abbraccio freddo, i Joy Division lo accompagnano dall'inizio alla fine di questo particolare viaggio alla scoperta dell'album.
Solide linee di batteria e di basso, accompagnate da una chitarra sognante ma al tempo stesso incisiva, il tutto reso vivo dalla profonda voce di Ian Curtis, hanno reso quest'album un'esperienza unica.
Dateci un'ascolto, non ve ne pentirete.