This Must Be the Place
Paolo Sorrentino
2011
identità
viaggio
solitudine
rock
Il vero problema è che passiamo senza neanche farci caso dall'età in cui si dice "un giorno farò così" all'età in cui si dice "è andata così". Qualcosa mi ha disturbato, non so bene cosa, ma mi ha disturbato. Ci sono molti modi di morire, il peggiore è continuando a vivere.
Cheyenne ha smesso di essere una rockstar di successo negli anni Ottanta, ma continua a vestirsi e a truccarsi come se dovesse salire su un palco ogni giorno. E' un uomo patetico e meraviglioso al tempo stesso, rimasto prigioniero del personaggio che era tanti anni prima. Un po' Robert Smith dei Cure, un po' una creatura alla Tim Burton, e molto altro. In una America da sogno e da incubo, con uomini tristi travestiti da Batman che girano di notte e animali selvatici che ricordano le radici, va in scena una bizzarra commedia/ tragedia. Quando Cheyenne scopre che suo padre, con cui non ha contatti da trent'anni, è in fin di vita, si mette in viaggio verso New York dalla casa di Dublino dove passa le giornate a controllare i suoi investimenti in borsa. Ma arriva troppo tardi per salutarlo un'ultima volta. Scopre allora che il padre era da anni sulle tracce di un ufficiale nazista che lo aveva umiliato durante la Seconda Guerra Mondiale, e decide di portare a termine il suo desiderio di vendetta. Comincia così un altro viaggio che lo porterà ad attraversare gli Stati Uniti e a scontrarsi con una serie di personaggi molto particolari, tra cui un cacciatore di nazisti, (nientemeno che David Byrne), l'inventore della valigia con le rotelle e un bambino convinto che la canzone che dà il titolo al film sia opera degli Arcade Fire.
Qualcosa sull'autore
Inizia a lavorare nel cinema come aiuto regista e sceneggiatore. Il film che lo porta al successo è Le conseguenze dell’amore, del 2004, che vince cinque David di Donatello e tre Nastri d’Argento al Festival di Cannes. Nel 2008 esce Il divo, ispirato alla vita di Giulio Andreotti, e l’anno dopo realizza un documentario sugli effetti del terremoto a L’Aquila. Nel 2011 è uscito il suo primo film in inglese, This must be the place, interpretato da Sean Penn, che l’ha reso uno dei registi italiani più famosi all’estero. È anche scrittore: il suo primo romanzo è Hanno tutti ragione.
Rilanci
Perché lo consigli
per trovare poesia nella malinconia
per ragionare sulle trappole dello spettacolo
per fare un viaggio alla ricerca di qualcosa che non si sa cosa sia