The Danish Girl

Tom Hooper
2015
identità passione accettazione transgender
Cosa ho fatto per meritarmi tanto amore? Non c'è niente d'aver paura ormai. Ieri notte ho fatto un sogno bellissimo. Ho sognato di essere una bambina nelle braccia di mia madre, lei mi guardava negli occhi e mi chiamava Lili.
Nella Copenaghen degli anni Venti vivono Gerda Wegener, ritrattista di origini francesi, e il marito Einar Wegener, pittore paesaggista di grande fama. I due sono innamoratissimi e si sostengono l'un l'altro nonostante tutto. Un giorno però la moglie chiede a Einar di posare per lei indossando una calzamaglia e delle scarpe da donna al posto della modella che non era potuta venire; così, per gioco, Einar assume per la prima volta le sembianze del suo alter ego femminile che chiameranno poi Lili Elbe. In seguito a quest'episodio Gerda noterà la passione del marito per i vestiti e gli accessori da donna che va ben oltre il gioco, e inizierà per lui un lungo periodo di riflessione su se stesso e sulla propria identità. Tutto ciò avrà chiaramente molte ripercussioni sul loro matrimonio che verrà messo a dura prova. Riuscirà il loro amore, di qualsiasi tipo esso sia, a superare perfino una crisi di identità o le loro strade si separeranno!?

Qualcosa sull'autore

Thomas George Hooper, conosciuto semplicemente come Tom Hooper (Londra, 1972), è un noto regista britannico. Ha vinto l'Oscar come miglior regista per il film Il discorso del re e ha inoltre diretto i pluripremiati film Red Dust, Il maledetto United, Les Misérables e The Danish Girl.

Rilanci

D. Ebershoff, The Danish Girl, Giunti, 2016

Perché lo consigli

Io credo che valga assolutamente la pena vederlo perché è un film appassionante, commovente e allo stesso tempo sconvolgente. Questo film, infatti, ha stravolto completamente l’idea che avevo sui transgender, in quanto mi ha portato finalmente a comprendere il motivo delle loro scelte di vita che a noi possono sembrano così assurde. Inoltre la cosa che mi è piaciuta di più è stato il modo in cui il film entra in profondità nella psicologia del protagonista, avvicinando il suo mondo a quello degli spettatori, permettendo loro così di comprendere davvero le sue scelte ei suoi stati d’animo, che si rivelano, tra l’altro, molto più vicini ai nostri di quanto non pensiamo. 

Maria Stella Girardelli, 1CL, Liceo Rosmini di Rovereto