Suffragette

Sarah Gavron
2015
emancipazione lotta diritto femminismo
«Non sottovalutate mai il potere che abbiamo di essere artefici del nostro destino!»
Inghilterra, 1912. Maud Watts ha ventiquattro anni e da quando ne aveva sette lavora in una lavanderia, sopportando i ripetuti abusi del titolare e rovinandosi la salute per una paga inferiore a quella dei suoi colleghi, che hanno compiti meno logoranti. Maud non è la sola in questa condizione: la sua storia di sofferenza e sfruttamento è simile a quella delle altre donne sue contemporanee. Quando Maud incontra Violet, attivista per il voto alle donne, capisce che qualcosa può e deve cambiare e che, perché ciò accada, bisogna lottare…

Qualcosa sull'autore

Sarah Gavron è sempre stata affascinata dalla storia delle suffragette. Desidera continuare a raccontare storie di donne, anche contemporanee, e sta già lavorando ad alcuni progetti, perché pensa che ci sia un grande interesse riguardo a questi temi e anche un grande bisogno di storie come questa.

Rilanci

S. Soderbergh, Eric Brockovich - Forte come la verità, USA, 2000 
M. R. Cutrufelli, Il giudice delle donne, Frassinelli, 2016

Perché lo consigli

In Suffragette emerge l’estrema difficoltà di far sentire la propria voce da parte di chiunque sia in minoranza. Con pochi stereotipi il film punta dritto alla realtà dei fatti, raccontando cosa facevano le suffragette nel concreto: sabotaggio sociale, sassi contro del vetrine, cortei infuriati. Lo spettatore s’immedesima completamente nel cambiamento di Maud, capendone le dinamiche e le ragioni. Maud, da operaia sottomessa e diligente, diventa un’attivista determinata e volitiva, che lotta per la sua emancipazione. Sarebbe da farne a centinaia di film così; hanno il potere di trasmettere la voglia di reagire, di ricordarci la stupidità di ogni discriminazione, di far riaffiorare la gratitudine per chi ha dato corpo e anima per permettere a chi guarda di studiare, votare, camminare a testa alta… Sottile, magistrale e potente, Suffragette sa incendiare gli animi, sa far venire sete di giustizia. 

Valentina Tjiosavlevic, 1AL, Liceo Rosmini di Rovereto