Qualcuno con cui correre

David Grossman
Mondadori, 2017
avventura mistero relazioni ricerca
«Era come se, per un attimo, avesse sbirciato dentro di lui e ricordava, sorpresa, di aver sempre creduto che le mancasse quella parte di anima, quel mattoncino di Lego, che le avrebbe permesso di unirsi a un'altra persona. Ma ora quella convinzione andava forse riconsiderata.»
Questa storia, con un ritmo straordinario, è una delle più affascinanti, strampalate e dolorose storie d'amore degli ultimi anni. Assaf è stato incaricato da un accalappiacani di trovare il padrone di Dinka, lasciandosi trascinare da questa strana cagnetta per Gerusalemme. Legato al guinzaglio, viene portato qua e là per i vicoli di una città fatta di artisti, cantanti, musicisti e giocolieri, e trova continue tracce di una misteriosa ragazza, che sembra apparire, sparire e poi riapparire nei luoghi più disparati. Si tratta di Tamar, una giovane cantante dalla voce eccezionale, che sta a sua volta inseguendo il fratello, chitarrista strepitoso e tossicodipendente. Dopo un avvio non troppo semplice, la storia prende a girare vorticosamente, preparando momenti molto poetici e incredibili colpi di scena.

Qualcosa sull'autore

Nato nel 1954 a Gerusalemme, dove ha studiato filosofia e teatro, e dove oggi vive con la famiglia. Ha esordito nel 1983 con "Il sorriso dell’agnello", ma è diventato un caso letterario nel 1988 grazie al successo di "Vedi alla voce: amore", successo replicato nel 1992 con "Il libro della grammatica interiore", nel 1999 con "Che tu sia per me il coltello", e nel 2001 con "Qualcuno con cui correre". Suoi sono anche tre celebri libri-inchiesta dedicati alla questione palestinese ("Il vento giallo", "Un popolo invisibile" e "La guerra che non si può vincere"). Come gran parte degli israeliani, Grossman ha sostenuto Israele durante la guerra israelo-libanese del 2006, ma il 10 agosto 2006, insieme agli autori Amos Oz e Abraham Yehoshua, ha parlato durante una conferenza stampa chiedendo al governo di trovare un accordo per un cessate il fuoco come base per negoziati che portassero a una soluzione concordata, definendo ulteriori azioni militari come “pericolose e controproducenti” ed esprimendo preoccupazione per il governo libanese. Due giorni dopo, suo figlio Uri, di 20 anni, militare di leva nella guerra in questione, è stato ucciso da un missile anticarro durante un’operazione delle Forze di Difesa Israeliane nel sud del Libano.

Rilanci

Perché lo consigli

Ho adorato davvero molto questo libro, dove l’amore e il sacrificio verso il bene del prossimo sono alcuni dei temi principali. Il coraggio, la forza e l’audacia dei due protagonisti insegnano l’importanza di credere nelle proprie azioni e la perseveranza nell’affrontarle. 

Elisabetta Guidetti, 1L