Prayers for Bobby

Russell Mulcahy
2009
amore religione omosessualita omofobia
«La morte di Bobby era il risultato diretto dell'ignoranza e della paura dei genitori nei confronti della parola "gay".»
Mary Griffth è una devota cristiana che educa i suoi figli secondo la dottrina della sua religione. Tuttavia il figlio Bobby è gay e questa notizia sconvolge tutta la famiglia, in particolare la madre, la quale cercherà di “curare” l'omosessualità del figlio. Mary porta il figlio da uno psichiatra. Lei crede che Dio possa curarlo, però è necessario che il ragazzo inizi a pregare di più. Bobby, convinto dalla madre, comincerà a frequentare di più la Chiesa per poter trovare conforto nella parola di Dio ritrovando la retta via. Fa tutto ciò che gli viene chiesto dalla madre, per poter riavere la sua approvazione. Però a causa della pressione psicologica che gli viene dal dover nascondere e reprimere la sua vera natura, cresce depresso e frustrato. Bobby si trasferisce per un periodo da sua cugina, in Oregon, nonostante viva un forte senso di colpa. Lì fa grandi e importanti esperienze. Mary però non riesce ancora ad accettare l'omosessualità del figlio. Una sera Bobby, decide di suicidarsi perché non riesce a vivere con tutti i sensi di colpa. Di fronte all'accaduto, Mary inizia a dubitare della propria interpretazione della Bibbia. Lentamente inizia a entrare a far parte della comunità di sostegno per i gay e lesbiche e per le loro famiglie. Così capisce che la cosa più importante era il carattere di suo figlio non la sua omosessualità. Capisce che dentro il cuore di Bobby c'era purezza e gentilezza. Perciò diventa una grande sostenitrice dei diritti dei gay e inizia a lottare per i diritti delle comunità LGTB, tutto grazie a suo figlio.

Qualcosa sull'autore

Russell Mulcahy è nato il 23 giugno 1953 a Melbourne, in Australia. È un regista cinematografico e ha conquistato la fama dirigendo videoclip musicali di grande impatto visivo per artisti come Elton John, Duran Duran, The Buggles e Bonnie Tyler. È anche noto per i lungometraggi, a cominciare dalla commedia Derek e Clive Get the Horn (1979), l'horror Razorback: oltre l'urlo del demonio (1984), la spettacolare spada e stregoneria di Highlander - L'ultimo immortale (1986), seguito dal sequel Highlander II - Il ritorno (1991).

Rilanci

D. Ribeiro, The Way He Looks, Brasile, 2014; 
A. Kechiche, La vie d’Adèle, Francia, 2013;
 N. Armfield, Holding the man, Australia, 2015; 
A. M. Hermida, La Luciérnaga, Colombia/USA, 2015; 
P. Sollett, Freeheld, USA, 2015

Perché lo consigli

Questo film è molto intenso, profondo e fa riflettere in particolare sulla tematica dell’omosessualità. È tratto da un libro basato su una storia vera e ciò colpisce ancora di più. Fa capire che non importa se sei gay, lesbica, transessuale, credente o non credente ciò che conta veramente è quello che hai dentro di te, il tuo carattere, la tua anima, la tua essenza. Ma soprattutto accettare te stesso. 

Lorena Tondo, 1AL, Liceo Rosmini di Rovereto