Norwegian Wood

Haruki Murakami
Einaudi, 2013
adolescenza relazioni perdita sparizione
«Però quella domenica ho tirato un attimo il fiato, – continuò Midori. – Quando siamo saliti sul terrazzo e abbiamo guardato l'incendio bevendo e cantando. Non so da quanto tempo era che non mi sentivo così bene, come libera da un peso. Sono sempre sotto pressione da parte di tutti. Appena mi vedono, mi chiedono questo o quest'altro. Solo tu non mi chiedi mai niente.»
Toru è un ragazzo timido e introverso che ha molte difficoltà a legare con le persone. Al liceo riesce comunque a farsi un amico, Kizuki, con il quale esce spesso e attraverso il quale conosce Naoko, la sua fidanzata. I tre si trovano molto bene assieme fino a che non accade una disgrazia: Kizuki si toglie inspiegabilmente la vita. Dopo quella tragedia Toru e Naoko si perdono di vista e si incontrano per caso anni dopo sulla metropolitana.Da quel giorno iniziano a rivedersi passando intere giornate a passeggiare per la città, senza quasi mai rivolgersi la parola.Toru non sa perché, ma inizia a sentire una fortissima attrazione per Naoko, un sentimento che non riesce però a comunicare alla ragazza. Capita però, che il giorno del compleanno di Naoko tra i due ci sia un momento di forte intimità che potrebbe dare il via alla loro storia, se non fosse che, dopo quella bellissima giornata, Naoko fa perdere le sue tracce. Che fine ha fatto la ragazza? Quale terribile segreto custodisce? E perché ha abbandonato Toru senza dare nessuna spiegazione?

Qualcosa sull'autore

Nasce a Kyoto, figlio di un monaco buddista (lui stesso è stato per qualche tempo monaco nel tempio di famiglia), e della figlia di un commerciante di Osaka. Terminate le scuole superiori si iscrive alla facoltà di letteratura dell’università Waseda di Tokyo dove si laurea nel 1975 con una tesi sull’idea del viaggio nel cinema americano, un immaginario che lo influenzerà molto. Murakami partecipa molto attivamente alle rivolte studentesche, esprimendosi in maniera molto decisa contro la guerra in Vietnam. Haruki per un anno interrompe la frequenza all’università e comincia a lavorare in una stazione televisiva, per poi aprire un jazz bar con la moglie. Il bar viene aperto a Kokubunji (Tokyo), nel 1974, e viene chiamato "Peter cat"; Murakami qui preparava drink, metteva musica, leggeva libri e ascoltava le persone; come ammette lui stesso, questa esperienza è stata preziosa per la sua formazione di scrittore. Nel 1981 Murakami vende il jazz bar e comincia a vivere dei proventi ricavati dalla vendita dei suoi libri, che ben presto diventano grandi successi internazionali.

Rilanci

- K. Katayama, "Gridare amore dal centro del mondo", Salani, 2007; - S. Chbosky, "Ragazzo da parete", Sperling & Kupfer, 2016; - J. Green, "Cercando Alaska", Rizzoli, 2015

Perché lo consigli

Per recuperare il passato a molti anni di distanza e vedere se ci si può guardare dentro in modo più chiaro. Per parlare di dolore anche quando non si hanno gli strumenti per decodificarlo e lui lo stesso arriva improvviso a spazzare via la vita di chi ci sta accanto. Perché fa venire voglia di correre all'inseguimento di persone scomparse da tempo (e nel tempo) che forse desideravano essere trovate.