Le avventure di Huckleberry Finn

Mark Twain
Feltrinelli, 2013
crescita avventura fuga fiume stati uniti d'america
«Quando mi sveglio, dapprima non riesco a capire dove mi trovo. Mi rizzo a sedere, mi guardo in giro un po' spaventato, ma poi comincio a ricordare. Il fiume aveva l'aria di stendersi per miglia e miglia. La luna era così chiara che potevo contare tutti i tronchi d'albero che galleggiavano sul fiume, neri e tranquilli a centinaia di jarde dalla riva. Tutto era completamente silenzioso, e si capiva che era tardi, si sentiva quasi dall'odore ch'era tardi. Voi capite cosa voglio dire, ma non so trovare le parole giuste.»
Non è facile per Huck, ragazzo vagabondo del piccolo paesino di St. Petersburg, sulle rive del Mississippi, trovarsi improvvisamente ricco alla fine delle avventure vissute insieme all'inseparabile Tom Sawyer. Possedere denaro vuol dire inevitabilmente attirare le maglie della società che si muove a catturarlo, o attraverso la subdola "civilizzazione" della vedova Douglas o con l'irruzione del padre violento e alcolizzato che improvvisamente riappare per impossessarsi della somma. L'unica vera soluzione è la fuga: dopo aver messo in scena il proprio omicidio, Huck si abbandona alla corrente salvifica del fiume a bordo di una zattera. Inaspettato compagno di viaggio sarà Jim, nero in fuga dalla schiavitù e speranzoso di riscattare la propria famiglia...

Qualcosa sull'autore

Mark Twain è lo pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens, nato a Hannibal, Missouri, nel 1835. Ha solo dodici anni quando il fratello muore ed è costretto a lasciare gli studi per cominciare a lavorare. I lavori che fa però non sono da tutti: è cercatore d’oro, minatore, persino pilota dei battelli a vapore sul Mississipi. Viaggia molto, viaggia sempre, sia all’estero che negli Stati Uniti, diventando esperto dei costumi, dei dialetti, delle abitudini delle varie zone degli Stati Uniti. Poi diventa giornalista e scrittore: è il primo autore realmente americano, libero dai ceppi e dai condizionamenti del colonialismo inglese; ed è il primo a rendere memorabile l’età dell’oro della frontiera, e non è un caso che tanti suoi personaggi siano ragazzi adolescenti, proiettati verso il futuro e gli ampi orizzonti del continente americano. Tom Sawyer e soprattutto Huckleberry Finn aprono la strada alla letteratura statunitense, tanto che Ernest Hemingway ebbe a dire: «Le avventure di Huckleberry Finn è il miglior libro che abbiamo. Tutta la narrativa comincia da lì. Non c’è stato niente del genere prima; non c’è stato niente dopo».

Rilanci

J. D. Salinger, Il giovane Holden - M. Twain, "Le avventure di Tom Sawyer", Giunti, 2012; - M. Milani, "Crespi Jacopo", Fabbri, 2004; - C. Dickens, "David Copperfield", Einaudi, 2005

Perché lo consigli

Perché è da qui che nasce la "vera" narrativa americana, con Huck, il Mississippi e la grande fuga. Per chi vuole incontrare giovani avventurieri, fuggiaschi, contrabbandieri, re e duchi a bordo di una zattera; per chi ancora pensa che l'avventura non sia all'altezza degli altri generi letterari ma si sente disposto a cambiare idea. Per chi vuole rimettersi in pari con i grandi classici e lasciarsi trasportare dalla corrente.