La schiava bambina

Bah Diaryatou
Piemme, 2008
famiglia violenza società chiusa donne
Questo libro autobiografico racconta la storia di Diaryatou, una ragazza che nasce nel 1985 in un villaggio in Guinea. L'infanzia è felice, anche se in completa povertà, in compagnia della nonna, figura per lei molto importante. In seguito alla dolorosa perdita della nonna, Diaryatou va a vivere a casa della sua famiglia in città. A soli quattordici anni però la sua vita cambia radicalmente: i genitori combinano un matrimonio e nel giro di poco tempo si ritrova proiettata da una felice infanzia alla vita coniugale, con un uomo che non conosce, di trent'anni più vecchio, che fa credere al padre della bambina di essere un uomo onesto. La protagonista è costretta a lasciare l'Africa per seguire il marito in Olanda, dove ha inizio la parte più terribile della sua vita. Non appena giunta in Europa scoprirà il lato oscuro del marito. Diaryatou viene maltrattata, picchiata, stuprata e umiliata ripetutamente tra le mura domestiche, ha tre gravidanze ma tutte non andate a buon fine. Solo quando casualmente dalla televisione capisce che la sua situazione non è immodificabile come le appare, riesce a trovare la forza per ricominciare…

Qualcosa sull'autore

L’autrice è nata nel 1985 in Guinea. Immigrata clandestina in Europa, nel gennaio 2004 è fuggita da una vita di abusi e segregazione per poter iniziare il lungo e delicato processo di integrazione nella società francese.

Rilanci

Z. Muhsen, “Vendute!”, Mondadori, 1994 
Suad, “Bruciata viva”, Piemme, 2007

Perché lo consigli

Consiglio la lettura di questo libro perché fa riflettere sulla condizione in cui tantissime donne, ancora ai nostri giorni, sono costrette a vivere: private della loro libertà e dei loro diritti. In secondo luogo, il libro riporta una storia tragicamente vera, quella di una donna che nonostante l’oppressione è riuscita a reagire: il libro ci dà quindi un messaggio di speranza. 

Sofiya Tsapyak, 4BL, Liceo Rosmini di Rovereto.