La ricerca della felicità

Gabriele Muccino
2006
famiglia lavoro societa speranza fiducia
Nel 1981 a San Francisco, Chris Gardner cerca di vendere una partita di scanner per rilevare la densità ossea, acquistata con i risparmi di una vita. Le vendite scarseggiano, il macchinario è ritenuto inutile. La situazione economica si fa sempre più disperata per Chris e la sua famiglia, composta dalla moglie Linda e dal figlio Christopher. Un giorno Chris vede un broker arrivare al posto di lavoro con la sua Ferrari e gli chiede ironicamente: "Due domande: che lavoro fa, e come si fa?". Decide quindi di provare a diventare anche lui consulente finanziario per la stessa azienda. La moglie esasperata lo lascia. Chris entra come stagista alla Dean Witter, dove però non gli viene fornito alcuno stipendio prima di sei mesi, alla fine dei quali solo un aspirante broker fra i partecipanti verrà assunto. Chris viene buttato fuori da casa perché non paga l'affitto e gli viene confiscata l'automobile. Si trasferisce in un motel poco distante, ma il proprietario dopo settimane di inutili richieste di pagamento lo butta fuori. Chris non si perde d'animo, continua imperterrito a cercare ogni giorno assieme a Christopher i soldi per mangiare e dormire, passando molte notti nei dormitori per senzatetto e addirittura nel bagno della metropolitana. Nonostante i suoi guai, Chris continua a essere un padre affettuoso e presente, usando l'amore e la fiducia che il figlio nutre per lui come spinta per superare tutti gli ostacoli che incontra sulla sua strada.

Qualcosa sull'autore

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Rilanci

Altri importanti film del regista e sceneggiatore Gabriele Muccino sono: 
- L’ultimo bacio, 2001; 
- Baciami ancora, 2010 (sequel di L’ultimo bacio); 
- Padri e figlie, 2015; 
- L’estate addosso, 2015

Perché lo consigli

Questo film merita assolutamente la nostra attenzione poiché tratta di un tema che fa parte della nostra vita quotidiana. La Felicità di cui si parla nel film è la felicità che ognuno di noi cerca. Una Felicità difficile da raggiungere, che ci costringe a metterci in gioco a volte rischiando. Questa felicità si ottiene solo quando si riesce ad avere una stabilità interiore che soltanto gli affetti familiari possono dare e che soltanto facendo quello che amiamo riusciremo a raggiungere.