Il giovane Holden

J. D. Salinger
Einaudi, 2008
adolescenza fuga new york holden
«Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio d'infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto.» «Mi saprebbe dire per caso dove vanno le anitre quando il lago gela? Lo sa, per caso?»
Holden Caufieldl è stato espulso da scuola perché prende voti troppo bassi, ha litigato con un compagno perché questi sta per uscire con una sua amica d'infanzia e soprattutto non riesce più a sottostare alle imposizioni del mondo adulto e a tutte quelle stupide regole. Parte per New York. Chiaramente senza dirlo ai genitori che non sono ancora a conoscenza della sua espulsione dall'istituto. Si ritrova così nella grande città di notte, in un hotel squallidissimo, senza saper bene dove andare e cosa fare: farà visita a dei suoi vecchi professori, andrà in un night club a incontrare prostitute con cui non vuol avere niente a che fare, vagherà per le strade e per Central Park e si ubriacherà a poco a poco. Infine tornerà a casa dalla sorellina e poi al museo di storia naturale e poi sulle giostre sotto la pioggia e poi dovunque possa stemperare la rabbia e la depressione che lo attanagliano.

Qualcosa sull'autore

J. D. Salinger (1919-2010) è uno scrittore statunitense. Pubblica "Il giovane Holden" ("The Cathcher in the Rye") nel 1951, titolo che gli conferisce la notorietà - peraltro da lui sempre odiata. Scrive poi diversi racconti ed è tra coloro che hanno ispirato il movimento della Beat Generation. Vive sempre in solitudine, lontano dalla vita cittadina e dall'universo culturale molto florido degli anni '60. Così come tanti dei suoi personaggi, trascorre la sua vita ai margini della società - che invece reclamava la sua presenza come grande autore - da outsiders.

Rilanci

- M. Twain, "Le avventure di Huckleberry Finn", Garzanti, 2009; - R. Banks, "La legge di Bone", Einaudi, 1996; - R. Brautigan, "American dust", minimum fax, 2017

Perché lo consigli

Perché la letteratura non sarebbe la stessa senza Holden Caulfield e tutti i suoi "e vattelapesca". Perché le anantre di Central Park sono ormai un topos letterario anche se, comunque, nessuno ha una risposta convincente da dare in proposito. Per chi ha tutta quella rabbia dentro che non sa dove mettere e vuole perdersi dentro una grande città per poi tornare a casa. Per chi ha bisogno di una guida ma non vuole ammetterlo e pensa che rinchiudersi in un museo sia una buona soluzione.