Cruelty and the Beast
Cradle of Filth
Music For Nations - Fierce Recordings, 1998
passione
amore
musica
ossessione
malattia
violenza
noir
corruzione
morte
poesia
prigionia
psichiatria
"La qualità della registrazione è pura spazzatura. Mi ricordo quando lo sentii per la prima volta, uscii dalla stanza poco dopo con gli occhi colmi di lacrime, ho speso 25 ore lavorando in studio su quell'album e sembrava che la mai voce fosse stata registrata dentro un cesso [...] gran parte del mio lavoro nemmeno si sentiva." - Sarah Jezebel Deva, corista, sulla qualità delle tracce.
L'intero album è incentrato sulla vita (vizi e perversioni) della contessa ungherese Erzsébet Báthory (Elisabetta o Elizabeth), passata alla storia per la sua crudele spietatezza nei 13 anni passati da vedova o semplicemente lontana dal marito: ella era difatti convinta che, solo immergendo il proprio corpo in vasche colme di sangue di vergini, avrebbe potuto preservare dal tempo la propria bellezza. Nelle tracce sono inoltre raccontate le esperienze sessuali e omosessuali della contessa, molto probabilmente affetta da ninfomania e follia sadica, quest'ultima causata dai numerosi casi di incesto avvenuti nel corso della stirpe Báthory-Ecsed e i Báthory-Somlyó.
Qualcosa sull'autore
I Cradle of Filth sono un gruppo musicale extreme metal britannico, formatosi a Ipswich, nel Suffolk, nel 1991. Il genere della band è molto variabile, troviamo Death Metal, Black Metal, Symphonic Black Metal, Extreme Gothic Metal. Nell'evoluzione del suono dei Cradle of Filth è stato molto importante l'influsso delle scene black e death metal scandinave, a tutto ciò però sono stati fusi elementi teatrali. Le origini di questa band le ritroviamo in un paio di demo in cui, lo stile era evidentemente orientato verso una forma particolare di death metal, essendo, comunque, presenti delle orchestrazioni. Le atmosfere musicali e i testi, infatti, sono molto influenzati dai temi della letteratura gotica: oltre al vampirismo, descrivono paesaggi decadentisti tipici del romanticismo e aspetti più passionali, peccaminosi e spinti come l'erotismo, la religione, l'occultismo, miti e leggende. I soggetti, i personaggi e le ambientazioni protagonisti delle canzoni sono espresse in una forma di poesia fondata sull'unione fra lingua inglese moderna e il linguaggio arcaico (richiamando uno stile Shakespeariano con l'unione di neologismi e molte parole derivate dall'attuale tedesco e "inglesizzazioni" di termini provenienti da lingue neolatine), richiamando, anche, alcune citazioni di poeti romantici e decadentisti inglesi, filosofi (Nietzsche), passi dai vari testi biblici e ricordi della tradizione celtica.
Accusati, spesso, di essersi distaccati dai canoni del black metal e di essere diventati troppo "commerciali" come, al contrario, essere stati più volte additati dai media come gruppo blasfemo.
Rilanci
Perché lo consigli
Essendo un concept album di stampo storico, esso segue una linearità storica, quindi ogni canzone è collegata alla successiva. "Cruelty and the Beast" è dotato di un sound molto "crudo", ma allo stesso tempo sinfonico. Saltano subito all'occhio (o all'orecchio) le percussioni e la voce della corista per svariati errori di mixaggio in studio, errori che, però, daranno all'album un enorme successo, diventando una caratteristica unica e alquanto apprezzata. Ovviamente il lessico, i vocalizzi e la tecnica non mancano grazie a Dani FIlth e il resto della band. L'album vede la partecipazione dell'attrice Ingrid Pitt che interpretò la contessa nel film " Countess Dracula" nel 1971.
Le tracce caratteristiche dell'album sono Thirteen Autumns and a Widow, Cruelty Brought Thee Orchids, Beneath the Howling Stars e Bathory Aria, quest'ultima divisa in tre atti dalla totale durata di 10 minuti più il monolgo di Ingrid.