Angelo nero
Woolrich Cornell
Fanucci, 2006
famiglia
mistero
tradimento
delitto
«Ognuno trova qualcuno.
Ma la maggior parte degli uomini trova semplicemente una donna.
Io, uno su un milione, ho trovato un angelo.»
Alberta, la protagonista del romanzo, si accorge che i sentimenti del marito verso di lei sono cambiati e scopre che ha un'amante, Mia Mercer, un'attrice bella e seducente. Quando si reca nel suo appartamento scopre che è stata uccisa, la donna si trova sul pavimento della camera da letto soffocata da un cuscino. Alberta è sicura che non sia stato il marito e tenta di avvisarlo di quanto è accaduto, ma l'uomo ormai era già per strada e giunto sulla scena del crimine trova la polizia che lo arresta. L'accusa è omicidio e la pena la sedia elettrica, solo la moglie, innamoratissima nonostante tutto, è certa della sua innocenza. Il romanzo si svolge attorno a lei e alle indagini che condurrà per riuscire a trovare il vero assassino.
Nella rubrica dell'amante individua quattro nomi: Marty, Mordaunt, Mason, McKee. Uno di questi è il vero assassino, Alberta comincia una spericolata ricerca senza l'appoggio della polizia, che non crede alle sue parole.
Quattro capitoli raccontano il legame dei sospettati con la vittima e Alberta cerca il movente che ha portato uno di questi ad ucciderla.
Qualcosa sull'autore
Cornell Woolrich, nato nel 1903 a New York, dove è morto nel 1968, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 1926, visse una vita molto drammatica che lo portò a bere e ad isolarsi non uscendo mai di casa.
L’alcolismo gli causò il diabete che trascurò fino all’amputazione di una gamba a causa di un’infezione, trascorse gli ultimi giorni in solitudine assistito solo dai camerieri dell’albergo dove soggiornava.
Dal romanzo di Woolrich nel 1946 venne prodotto il film The Black Angel di Roy William Neill.
Rilanci
G. Berardi, Julia. Le avventure di una criminologo, Bonelli, 1999
C Woolrich, La sposa in nero, Simon & Schuster, 1940
Perché lo consigli
Il libro è ricco di colpi di scena e intrighi che ci trascinano fino alla fine, Alberta è una donna testarda e a volte incosciente, è forte e non ha paura di ciò che incontra rischia tutto per l’amore di suo marito agendo con intelligenza e furbizia. Alla fine Alberta non sarà più come all’inizio quando viveva tranquilla e serena perché tutte le crudeltà che ha dovuto affrontare l’hanno trasformata. A me è piaciuto molto soprattutto per come Alberta è riuscita ad analizzare i fatti e come si è gettata nelle situazioni più pericolose senza pensare a ciò che le poteva succedere ed anche per il tocco rosa che l’autore è riuscito a dare alla storia.
Samanta Marzari, 1EM, Liceo Rosmini di Rovereto