
Cenere
Mondadori, 2020
“Io cosa sono?” Nan stava facendo il bagno quando Charlie apparve sul vano della porta. “So di non essere un mostro” disse. “Ma non sono nemmeno un essere umano. Cosa sono?” “Sei una cosa fatta di fuliggine”
Fino al 1875 in Inghilterra c'erano migliaia di spazzacamini: ma non era il mestiere romantico che si intuisce dal film Mary Poppins, era un lavoro massacrante e pericolosissimo, e per di più sottopagato. Gran parte degli spazzacamini erano bambini, perché riuscivano ad infilarsi nei cunicoli e a pulirli in posizioni assurde, sfruttati da uomini senza scrupoli. Questo romanzo parte dalla realtà dell'epoca, documentata precisamente, e poi curva verso il fantastico. Nan è un'orfana senza casa e affetti, se non il gruppo di spazzacamini con cui condivide giornate e rischi, ed è la più brava tra gli Arrampicatori. Ma durante una pulizia particolarmente complicata fa la mossa sbagliata e rimane incastrata, senza alcuna possibilità di liberarsi. C'è solo una possibilità, pare, la Spinta del Diavolo, che però nella maggior parte dei casi finisce in tragedia, con le vittime arse vive dal fuoco. E così accade anche a lei, che viene avvolta dalle fiamme e data per morta. Ma qualcosa l'ha salvata. Quando si risveglia, mezza ustionata, Nan è nella soffitta di una casa abbandonata. E con lei c'è una piccola creatura fatta di cenere che si muove, parla, e coi giorni cresce.
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