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"È andata a chiamare vostro fratello,” disse il partigiano ferito. Tarzan smise di respirare, sbattendo le palpebre sporche di terra. Nonostante il freddo stava sudando, e gli bruciavano gli occhi. In verità, non sapeva se suo fratello sarebbe venuto.
Quando si studia la guerra a scuola si è abituati ad un elenco di eroiche battaglie, a portare a memoria date e nomi, a ricordare chi in prima linea ha combattuto. Ma ci sono anche uomini e donne che la prima linea l'avevano in casa, che hanno subito perdite enormi e che col passato non hanno mai veramente chiuso. Questa storia racconta di uomini, grandi e piccoli, di fatiche indicibili e di piccoli gesti che possono cambiare il destino per sempre. Due fratelli, divisi dall'età, da scelte differenti, da modi di pensare non comuni, si ritrovano di nuovo insieme in un momento tragico della nostra storia. È il 1944, e l'Italia sta combattendo una guerra interna, i soldati da una parte e i partigiani dall'altra. Mario è giovane e inesperto e si ritrova ferito grevemente. Immobilizzato e in compagnia di uno sconosciuto, sepolto dal fango, spera di essere salvato da Gianì, suo fratello maggiore, ma sono anni che non si vedono e non si parlano. Un romanzo capace di dare voce ai vinti, ai poveri, a chi la guerra non la voleva fare.

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