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Mat distoglie gli occhi da quelli verdi e fissi della sorella. Buca come acido muriatico quello sguardo, a volte. Dà una boccata alla sigaretta, trattiene il fumo dentro la bocca, e nei polmoni. Amara con punte dolci. Marlboro Light, quelle della mamma. Può sempre servire… dai qua, se ci vengono a cercare gli spariamo addosso. Allunga un braccio verso la sorella, il palmo della mano rivolto verso l'alto, le dita aperte a ventaglio. Afferra il fucile, lo soppesa per un po'. Che stai dicendo, sei impazzito? Ma perché poi dovrebbero venire proprio stanotte?
Cate, diciassette anni, Mat, quindici, e Billo, otto, sono tre fratelli che vivono in una casa al limitare del bosco, sulle colline. La storia che ci raccontano è tremenda: hanno perso il padre da bambini e da pochi giorni hanno perso anche la madre. Naturalmente ci sono gli assistenti sociali che stanno cercando delle soluzioni, ma i fratelli non sanno quale sarà il loro destino: staranno insieme o la famiglia sarà smembrata? Saranno affidati a un centro di accoglienza per orfani o accolti da una famiglia compassionevole e di buone intenzioni? La notte, arco temporale in cui si svolge tutta la storia, è scenario e paesaggio di questo lungo racconto, ispirato a una fiaba dei fratelli Grimm. È molto lunga questa notte, e di luna piena, i cui raggi freddi si insinuano tra le tende della finestra illuminando in modo spettrale il salotto di casa dei ragazzi: le civette cantano al limitare del bosco, qualcosa si sta muovendo tra il fogliame del sottobosco, in lontananza si sente l'ululato dei lupi. La mattina seguente qualcuno arriverà ma i ragazzi non dicono chi, sappiamo solo che non sono felici di questa venuta, tranne forse la sorella. Mat chiede a lei il fucile del padre, lo pulisce, lo lubrifica, lo carica e guida tutti nella notte…

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